
Che cos'è la depressione infantile?
Prima che l’Unione degli Psichiatri Infantili Europei dichiarasse ufficialmente che la depressione era un disturbo che poteva manifestarsi anche nell’infanzia e nell’adolescenza, si era molto dibattuto sull’esistenza della depressione come disturbo vero e proprio che potesse colpire anche i bambini. Successivamente a tale dichiarazione, si è dibattuto molto nel fornire una migliore definizione di tale disturbo nell’età evolutiva. Un problema centrale nella definizione della depressione è rappresentato dalla distinzione tra depressione “normale” e depressione “patologica”. Per depressione “normale” si intende uno stato emozionale caratterizzato da una deflessione del tono dell’umore (“tristezza”), che fa parte della normale dinamica affettiva dello sviluppo e, pertanto, è transitoria e adattiva.
Sintomi
La depressione “patologica” è caratterizzata dalla presenza di un certo numero di sintomi depressivi, associati a specifici sentimenti depressivi (i più comuni sentimenti depressivi sono la tristezza, il senso di inadeguatezza, la vergogna, la paura di non essere amati e/o accettati e, di conseguenza, la sensazione di esclusione dal gruppo, il senso di colpa, l’incapacità nell’espressione e gestione della propria aggressività), di durata ed intensità maggiori, tali da determinare una compromissione globale del funzionamento cognitivo, emozionale e relazionale dell’individuo.
I bambini depressi sono, dunque, bambini tristi, consapevoli di esserlo, anche se si può assistere ad una negazione di tale tristezza che viene normalizzata o espressa in maniera paradossale o poco chiara; sono preoccupati, spesso chiedono conferma agli altri dell’amore che provano per loro, non riuscendo tuttavia ad esprimere il proprio bisogno di amore, affetto e protezione. Sono bambini che non si divertono e non investono nel gioco, apparendo come bambini annoiati e privi di interessi. Possono essere oppositivi, in funzione di quella incapacità di esprimere bisogni e nell’incapacità di espressione e gestione dell’aggressività con conseguente compromissione delle prestazioni scolastiche. Sono relativamente frequenti le preoccupazioni e le fantasie sulla morte, che compaiono in maniera eccessivamente precoce o atipica.
Sintomi depressivi possono essere riscontrati, inoltre, in diverse condizioni psicopatologiche. Disturbi d’ansia, disturbi dell’adattamento, disturbi delle condotte alimentari, disturbi della condotta, disturbo borderline della personalità, disturbi di apprendimento presentano frequentemente delle componenti depressive. Tutte queste diagnosi dovrebbero essere considerate nel corso della valutazione. Particolare importanza riveste nella pratica clinica il riconoscimento della depressione unipolare dalla depressione bipolare. E’ quindi necessario esplorare attentamente la presenza di episodi ipomaniacali o maniacali pregressi. Il mancato riconoscimento della componente bipolare della depressione può determinare una erronea terapia con possibile destabilizzazione del quadro emotivo e comportamentale.
Fattori di rischio
Diversi studi di psicopatologia dell’età evolutiva hanno dimostrato che oltre il 50% dei disturbi depressivi in età evolutiva è preceduto da un evento negativo di forte impatto emotivo. I fattori di rischio possono essere raggruppati in due grandi macroaree: fattori ambientali (fattori esterni al soggetto) e fattori individuali (fattori interni al soggetto).
Comorbidità
Numerose ricerche hanno dimostrato che, in età evolutiva, la sintomatologia depressiva si presenta molto frequentemente associata ad altre patologie psichiatriche: i bambini e gli adolescenti depressi presentano un altro problema psicopatologico associato.
Le comorbidità più frequenti sono: disturbi d’ansia, disturbi del comportamento, abuso di sostanze, disturbi di personalità, disturbo da tic, psicosi miste; esiste, inoltre, un’elevata incidenza di patologia depressiva associata ai disturbi di sviluppo, quali disturbi di linguaggio, disturbi di apprendimento verbali e non verbali, ritardo mentale. Un’altra associazione frequente è quella tra disturbo depressivo e disturbo dell’alimentazione.
Trattamento
Il trattamento della depressione nei bambini e negli adolescenti prevede l’uso della psicoterapia e dei farmaci, sia separatamente, che abbinati. In molti casi è previsto anche un intervento sulla famiglia o in ambito scolastico.
Alcune ricerche recenti indicano che certi tipi di psicoterapia breve, sono efficaci nel ridurre la sintomatologia depressiva nei bambini e negli adolescenti.
Tra le altre psicoterapie, la cognitivo-comportamentale (TCC) è quella più studiata. La TCC si basa sulla premessa che le persone depresse presentano delle distorsioni in alcuni schemi mentali che li portano a vedere sé stessi, il mondo circostante ed il loro futuro in modo altrettanto distorto. Compito della TCC è quello di identificare e modificare questi schemi mentali ed i comportamenti ad essi legati.